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Отв: Неаполитанский ученый попытался разоблачить Моцарта
Пользователь: Pirx (IP-адрес скрыт) [Модератор]
Дата: 18, February, 2013 09:23

Вот нашёл чуть-чуть на итальянском:

Musica / Scuola napoletana / Plagio “maledictis”! / (di Umberto Rosario Del Giudice)

La platea napoletana lo conosce bene e da un bel po’ si и fatto conoscere anche da quella internazionale: Enzo Amato, musicista eclettico, studioso accorato, compositore e direttore nonchй virtuoso strumentista e “napoletano doc”, studia, lavora ed insegna la tradizione musicale della nostra Cittа ma soprattutto si и specializzato nello studio dei manoscritti napoletani del ‘700. Partiture complesse, semplici ma anche sorprendenti. И stato lui, infatti, che ha dimostrato come un nucleo composto da un autore napoletano di fine Settecento sia stato riproposto nel Requiem da Mozart: plagio “maledictis”! Oggi il buon Pasquale Anfossi, sarebbe corso alla Societа Italiana degli Autori e degli Editori per vedere riconosciuto il suo “diritto d’autore”; magari avrebbe scomodato una sezione intera del Tribunale di Napoli, chiedendo “l’estradizione della melodia” o la “restitutio ab integro” per riportarla nella patria d’origine, quella Napoli in cui, insieme ad altri, stava dando forma a quella Scuola musicale napoletana che, insieme al piщ celeberrimo Domenico Cimarosa, tanto produsse in quello stile che passт alla storia come Opera buffa. E proprio riprendendo il manoscritto di Venezia, sinfonia inedita dell’Anfossi datata 1776, che il maestro Enzo Amato, durante le ricerche condotte per l’Istituto internazionale Domenico Scarlatti e per l’Orchestra da Camera di Napoli, scopre che l’andante dell’opera inedita и pressochй identica a quella della cellula melodica del famoso Confutatis maledictis di Mozart, datato 1791. Certo и che all’epoca erano quasi leciti alcuni “ripescaggi” o, per dirla con un piщ prezioso eufemismo, “riproposizioni anonime”. Ormai gli studiosi concordano sul fatto che vi fosse un tacita leicitа sul frequente uso di frammenti di scritti e melodie altrui. Tuttavia qui sembra esserci in gioco tutt’altra mentalitа: sembra che lo scopo non era tanto quello di “ripulire” una melodia andata persa ma quella di infliggere un duro colpo alla tradizione musicale partenopea – in veritа molto ammirata all’epoca – puntando i riflettori sul giovane e promettente Wolfgang Amadeus Mozart il quale perт – o chi per lui – usт stralci di musica napoletana per comporre alcune delle sue tante (forse troppe!) opere autografe. L’intento, in realtа non proprio del giovane salisburghese, era quello di “abbattere” la concorrenza dei musicisti della scuola napoletana mettendoli in cattiva luce e “lanciando” il giovane genio –anche questa immagine costruita a mo’ di leggenda – che doveva emergere come un miracolo della natura e della musica. Di tutto questo ne и convinto Enzo Amato al quale abbiamo posto alcune domande. Ci narri del ritrovamento del manoscritto dell’Anfossi e di come si и accorto della… copiatura mozartiana. Nel 1997, durante una delle mie “immersioni” tra gli antichi manoscritti conservati presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, mi imbatto in una Sinfonia di Pasquale Anfossi Venezia 1775. La Sinfonia, al centro del suo Andante, presentava la cellula melodica del Confutatis maledictis del Requiem di Mozart, che si rilevт con chiarezza quando la eseguii con l’Orchestra da Camera di Napoli. Decisi quindi di inserire Venezia 1775 nel lavoro discografico Sinfonie Napolitane e Sandro Cappelletto, curatore del libretto, ascoltando questo passo esclamт «Maestro, questo и Mozart!». Il 4 ottobre 1997 in prima pagina della “Stampa” di Torino, compariva un articolo a firma dello stesso Cappelletto dal titolo Mozart, Copione Geniale. Il 5 ottobre la notizia fu ripresa in prima pagina da The Times di Londra e Cappelletto ricevette i complimenti da Carlo Rossella, direttore della Stampa. Il plagio era un’azione per cosм dire normale in quel tempo? Bisogna prima capire cos’и il plagio. Pierluigi De Palma, avvocato esperto di diritto d’autore, ritiene che il plagio esiste quando un autore si appropria dell’elemento caratterizzante di un’opera giа esistente. Nel Settecento non esisteva il diritto d’autore ma lo stesso Mozart dice in una sua lettera “sono ben certo che prima di me nessuno scriverа una sola nota uguale alla mia”. Perchй innalzare tanto la figura di un giovane come Mozart? “Uscirт dal cerchio della societа, mi separerт dal suo modo di pensare, formerт una setta che non solo ponga Mozart in alto, ma che non conosca altri che Mozart”. Questa frase del filosofo danese Sшren Aabye Kierkegaard compare nella Pietre-Stones Review of Freemasonery e in bella posta sul sito del Grande Oriente d’Italia della Massoneria di rito Scozzese antico ed accettato. Mitizzare la figura del salisburghese tra falsitа e menzogne, cancella la storia della musica Classica sviluppatasi nel Regno di Napoli, con il conseguente oblio che investe la genesi musicale di tutta la penisola italica. E perchй contrastare i compositori napoletani? Annientare la cultura di un popolo per dominarlo e per non permettergli un sano e corretto sviluppo che avrebbe sicuramente determinato una difficoltа di controllo da parte dell’Alta Sinarchia tesa ad esercitare dominio sull’umanitа attraverso un [....]

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Неаполитанский ученый попытался разоблачить Моцарта Bapнак 17.02.2013 22:41
Отв: Неаполитанский ученый попытался разоблачить Моцарта Pirx 18.02.2013 09:23
Отв: Неаполитанский ученый попытался разоблачить Моцарта(tu) rvv 20.02.2013 11:32


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